martedì 28 maggio 2013

che vergogna, che tristezza.....

Come sapete, io amo molto la street art ed in particolare le scritte su muri, le installazioni open air e simili manifestazioni della creatività umana, ma sempre nel totale rispetto delle città e dell'arte.

Mai e poi mai, però, posso scusare il vandalismo, in nessuna forma. Mi spiego, non considero vandalismo colorare un muro grigio magari in periferia, non considero Banksy un vandalo nè tantomeno Keith Hearing, adoro vedere l'improvvisazione, ma la storia che vi racconto oggi è allucinante. 

Nello splendido sito di Luxor ed in particolare nel tempio costruito nel IV sec a.c. dal faraone Amenhotep III, qualche giorno fa, un turista cinese ha inquadrato un bassorilievo del dio Amon e si è accorto che sulla pancia dello stesso dio c'è scritto in cinese «Ding Jinhao è stato qui».

Si è arrivati all'autore del gesto, che risale a qualche anno fa, quando l'idiota che risponde al nome di Ding Jinhao è stato a Luxor con la scuola ed ha visto bene di scrivere su un'opera d'arte dal valore inestimabile. L'idiota era quindicenne all'epoca del fatto. Scusate la parola, ma pensando a lui non mi viene altro.


Ho avuto la grande fortuna di visitare Luxor nel 1994 e mi ricordo di questo tempio, che così bello ed imponente può suscitare solo rispetto e meraviglia. Non riesco davvero a capire come si possa compiere un gesto tanto stupido. I genitori del genio si sono scusati, ma si è aperta una grande polemica sull'educazione del popolo cinese dalle abitudini che a volte ci risultano poco comprensibili (ad es. sputare in terra allontana gli spiriti maligni nella loro cultura mentre per noi è maleducazione). 


La polemica, però, è abbastanza sterile in quanto nessuna differenza di abitudini o credenze può arrivare a giustificare quanto detto. Conta il gesto e non la nazionalità di chi l'ha fatto. Voglio fare mio il commento di chi ha scoperto il danno, turista sempre cinese, e cioè "che vergogna, che tristezza"




venerdì 24 maggio 2013

dalla pioggia ai Macchiaioli, oui

Ieri sera a Milano...



Stamattina a Milano, sul mio balcone....


Oggi il freddo è pungente, un momento perfetto per passare la mattina tra caffè e musei, fare un salto in una libreria per ripararsi, bere un bicchiere di vino chiacchierando in un bistrot sotto la tempesta. Mi è venuta voglia di andare a Parigi...

Ad esempio, all'Orangerie (uno dei posti più belli della terra) c'è fino a luglio una mostra sui Macchiaioli, che tra parentesi è stata la mia domanda di esame alla maturità :-)

Ecco il link la mostra, io ci andrei davvero volentieri...

http://www.altraparis.com/it/mostra-macchiaioli-parigi,16,2000

Buona giornata a tutti

giovedì 23 maggio 2013

... dello scrivere...

"Per alcuni giorni non ho scritto nulla, perché prima ho voluto riflettere un poco su questa idea del diario. Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi né io né altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace scrivere e soprattutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente.

"La carta è più paziente degli uomini", rimuginavo entro di me questa massima in una delle mie giornate un po' melanconiche mentre sedevo annoiata con la testa fra le mani, incerta se uscire o restare in casa, e finivo col rimanermene nello stesso posto a fantasticare.

Proprio così, la carta è paziente, e siccome non ho affatto intenzione di far poi leggere ad altri questo quaderno rilegato di cartone che porta il pomposo nome di "Diario", salvo il caso che mi capiti un giorno di trovare un amico o un'amica che siano veramente l'amico o l'amica, così la faccenda non riguarda che me. Eccomi al punto da cui ha preso origine quest'idea del diario: io non ho un'amica.

Per essere più chiara debbo aggiungere una spiegazione, giacché nessuno potrebbe credere che una ragazza di tredici anni sia sola al mondo. Neppur questo è vero: ho dei cari genitori e una sorella di sedici anni; conosco, tutto sommato, una trentina di ragazze di alcune delle quali potreste dire che sono mie amiche, ho un corteo di adoratori che mi guardano negli occhi e, se non possono fare altrimenti, in classe cercano di afferrare la mia immagine servendosi di uno specchietto tascabile. Ho dei parenti, care zie e cari zii, un buon ambiente familiare; no, apparentemente non mi manca nulla, salvo l'amica. Con nessuno dei miei conoscenti posso far altro che chiacchiere, né parlar d'altro che dei piccoli fatti quotidiani. Non c'è modo di diventare più intimi, ecco il punto. Forse questa mancanza di confidenza è colpa mia; comunque è una realtà, ed è un peccato non poterci far nulla.
Perciò questo diario. Allo scopo di dar maggior rilievo nella mia fantasia all'idea di un'amica lungamente attesa, non mi limiterò a scrivere i fatti del diario, come farebbe qualunque altro, ma farò del diario l'amica, e l'amica si chiamerà Kitty."

(dal Diario di Anna Frank)

lunedì 20 maggio 2013

Instagram time...



"Ho fatto delle foto. Ho fotografato invece di parlare. Ho fotografato per non dimenticare. Per non smettere di guardare"

Daniel Pennac

E anche io ho fatto delle foto, diverse foto, che condivido qui in attesa di capire come migliorare tecnologicamente il mio spazio-blog creando un link diretto ad Instagram... 

Però, per ora le posto perchè il linguaggio fotografico mi appartiene, lo vedo come sintesi perfetta e come possibilità espressiva superiore... eccovele...
















venerdì 17 maggio 2013

Sulla panchina...

sulla panchina Forrest Gump ci ha raccontato la sua incredibile vita, facendoci ridere tra le lacrime..



sulle panchine si aspetta, si legge e si guarda la vita passare




sulle panchine si incontrano storie e si intrecciano legami



quale luogo meglio di una panchina per scolpire frasi degne di essere lette da tutti?

Ma quali frasi? Ad esempio queste:


“Qualunque viaggio noi intraprendiamo, noi inseguiamo la felicità. Ma la felicità è qui” - Quinto Orazio Flacco 

“Attraverso le asperità si arriva alle stelle” - Lucio Anneo Seneca 

“La più grande ricchezza è nel bastare a sé stessi” - Epicuro 

“L'anima muove tutta la mole del mondo” - Publio Virgilio Marone 

“Un uomo è ciò che ama” -  Sant'Agostino  

“Ama la verità, ma perdona l'errore” - Voltaire 

“Agisci in modo che ogni tuo atto sia degno di diventare un ricordo” - Immanuel Kant 



Le panchine definite "filosofiche" si trovano sul lungomare di Albenga, posate di recente, ma l'idea ci piace eccome ed è già stata utilizzata nel mondo, anche per ricordi privati.



Ne ho viste alcune a Londra e New York, ma penso che ce ne siano tantissime nel mondo. Sia per ricordare qualcuno che non c'è più, per dichiarazioni d'amore, per lasciare qualcosa in eterno ed a disposizione di tutti...



Cosa scrivereste sulla vostra panchina?

martedì 14 maggio 2013

per oggi.. smile...

A me piace parlare con le immagini e infatti sto facendo di Instagram la mia seconda casa. 

Ho tante altre cose da dire qui, ci sono post in arrivo e non vedo l'ora di avere il tempo di finirli come dico io.

E anche di imparare come gestire meglio tecnologicamente questo blog.

Intanto un sorriso, meglio se due....

buona serata a tutti











venerdì 3 maggio 2013

una foto e una papera...

Visto oggi in un bar e mi ha fatto ridere, perchè è una frase semplice e ad effetto. Perchè basta una gita al mare per essere felici, a volte...


(fonte: foto Francesca)

E poi, letto oggi sul giornale.


(fonte: corriere.it)


Un’anatra gonfiabile, alta 16 metri, ormeggiata nel porto di Hong Kong, dopo essere passata da Osaka, Sidney, San Paolo e Amsterdam. L'opera è stata creata dall'olandese Florentijn Hofman ed ha portato una nota di colore giallo nelle acque e nello skyline della città.





(fonte: corriere.it)

Il curioso ospite rimarrà «ormeggiato» nel porto fino al nove giugno e poi chissà per dove partirà...

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