Come sapete, io amo molto la street art ed in particolare le scritte su muri, le installazioni open air e simili manifestazioni della creatività umana, ma sempre nel totale rispetto delle città e dell'arte.
Mai e poi mai, però, posso scusare il vandalismo, in nessuna forma. Mi spiego, non considero vandalismo colorare un muro grigio magari in periferia, non considero Banksy un vandalo nè tantomeno Keith Hearing, adoro vedere l'improvvisazione, ma la storia che vi racconto oggi è allucinante.
Nello splendido sito di Luxor ed in particolare nel tempio costruito nel IV sec a.c. dal faraone Amenhotep III, qualche giorno fa, un turista cinese ha inquadrato un bassorilievo del dio Amon e si è accorto che sulla pancia dello stesso dio c'è scritto in cinese «Ding Jinhao è stato qui».
Si è arrivati all'autore del gesto, che risale a qualche anno fa, quando l'idiota che risponde al nome di Ding Jinhao è stato a Luxor con la scuola ed ha visto bene di scrivere su un'opera d'arte dal valore inestimabile. L'idiota era quindicenne all'epoca del fatto. Scusate la parola, ma pensando a lui non mi viene altro.
Ho avuto la grande fortuna di visitare Luxor nel 1994 e mi ricordo di questo tempio, che così bello ed imponente può suscitare solo rispetto e meraviglia. Non riesco davvero a capire come si possa compiere un gesto tanto stupido. I genitori del genio si sono scusati, ma si è aperta una grande polemica sull'educazione del popolo cinese dalle abitudini che a volte ci risultano poco comprensibili (ad es. sputare in terra allontana gli spiriti maligni nella loro cultura mentre per noi è maleducazione).
La polemica, però, è abbastanza sterile in quanto nessuna differenza di abitudini o credenze può arrivare a giustificare quanto detto. Conta il gesto e non la nazionalità di chi l'ha fatto. Voglio fare mio il commento di chi ha scoperto il danno, turista sempre cinese, e cioè "che vergogna, che tristezza"