giovedì 5 aprile 2012

.. e quando la follia stringe la mano al genio...

"Non seguo alcun sistema di pennellatura: picchio sulla tela a colpi irregolari che lascio tali e quali. Impasti, pezzi di tela lasciati qua e là, angoli totalmente incompiuti, ripensamenti, brutalità: insomma, il risultato è, sono portato a crederlo, piuttosto inquietante e irritante, per non fare la felicità delle persone con idee preconcette in fatto di tecnica... tutto il cielo avrà una tonalità azzurra, le verzure saranno o dei verdi blu o dei verdi gialli, esagerando di proposito, in questo caso, le qualità gialle o blu"

Sono arrivati gli anni di Arles, nei quali diventa sempre più spinto l'utilizzo del colore puro e dell'allontamento dalle tecniche impressioniste incontrate a Parigi. Nasce il quadro della stanza di Arles, destinato a diventare una icona del nostro tempo:


"Ho fatto, sempre come decorazione, un quadro della mia camera da letto, con i mobili in legno bianco, come sapete. Ebbene, mi ha molto divertito fare questo interno senza niente, di una semplicità alla Seurat; a tinte piatte, ma date grossolanamente senza sciogliere il colore"

Ma siamo nel pieno della follia, del malessere e dell'instabilità. E sono anche gli anni del rapporto con Gauguin e dell'episodio - fin troppo noto e controverso - del taglio dell'orecchio. Queste le sue parole:

"Leggo poco per aver tempo di riflettere. È molto probabile che abbia ancora tanto da soffrire. E questo non mi va affatto, a dire il vero, perché in nessun modo desidero il ruolo di martire [...] Prendo tutti i giorni il rimedio che l'incomparabile Dickens prescriveva contro il suicidio. Consiste in un bicchiere di vino, un boccone di pane e di formaggio e una pipa di tabacco" 

e ancora

"io non avrei precisamente scelto la follia, se c'era da scegliere, ma una volta che le cose stanno così, non vi si può sfuggire. Tuttavia esisterà forse ancora la possibilità di lavorare con la pittura"




E' brutto da notare, ma sono anche gli anni dei capolavori, nati quasi tutti insieme nel periodo del ricovero in clinica e si parla di tele come "La notte stellata", "Piante di Iris" e "Oliveto con nuvola bianca". Ho avuto l'enorme fortuna di vederli quasi tutti dal vivo a New York e Parigi e sono quadri davanti ai quali io realmente mi emoziono. Le stelle della notte stellata vibrano e negli oliveti sembra che tiri ancora vento...



Sono da brividi anche in riproduzione, non trovate?




2 commenti:

  1. io pure ho una riproduzione (c.d. falso d'autore) a casa! e si, sono da brividi anche le riproduzioni!
    Ciao Francy se non ci sentiamo prima.. BUONA PASQUA :-)
    Vaty

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Vaty, tantissimi auguri a te e un bacione. Immagino il tuo quadro sia stupendo e Van Goh è tutta emozione!

      Elimina

grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!

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