mercoledì 25 luglio 2012

Street Art? Kurt Wenner? Le risposte.....

Premessa Francescaland: cercando immagini e qualche notizia approfondita su Kurt Wenner, mi sono resa conto di come la corrente artistica della street art sia ancora solo una nuvola confusa di foto e notizie. Ed è un peccato perchè si tratta di uno dei pochi veri fenomeni di questo secolo e merita di sicuro un profilo più preciso. 

Dopo aver cercato e cercato, cito questo sito (http://theskeletonfashion.wordpress.comcome uno dei pochi che ha tentato di inquadrare l'argomento e dal quale ho tratto alcune informazioni che riporto arricchite da qualche considerazione personale. In seguito, il focus su Kurt Wenner. 

Buon viaggio e buona lettura.....

Street Art

L’«arte di strada» o «arte urbana» è il nome che i mass media hanno dato a quelle forme di arte che si manifestano nei luoghi pubblici trasformandoli in fondali o parte integrante di un’opera d’arte, oggi anche in 3D, con le tecniche più disparate: arte LED, piastrelle a mosaico, murales, stencil art, sticker art, wheatpasting e locandine di strada, proiezioni video, performance art, mobbingflash ed installazioni.


L’arte di strada è il termine usato per distinguere le opera d’arte realizzate negli spazi pubblici dai graffiti e dagli atti di vandalismo. A differenza del «writing» – dove gli artisti utilizzano principalmente la vernice spray a mano libera  – la street Art comprende molti altri mezzi di comunicazione e tecniche. 




L’artista inoltre non vuole imporre necessariamente il suo nome attraverso la «tag» – pseudonimo di ogni graffitista – ma intende creare un’opera d’arte che si contestualizzi nello spazio che la circonda e interagisca con un pubblico diversificato, riprendendo il concetto di perfomance art, in un’arte che però sia duratura nel tempo e non necessariamente «ufficiale». Questi artisti hanno sfidato l’arte collocandola in contesti non-artistici. 


Gli street artists non aspirano a cambiare la definizione di un’opera d’arte, ma piuttosto a mettere in discussione l’ambiente esistente con una propria lingua e condividerla con la gente comune, di strada. 


A tre decenni dalla sua comparsa il fenomeno ha ormai 
guadagnato, tramite le sue influenze sulle arti visive, una rilevanza unica sul panorama della creatività contemporanea internazionale e in particolare sulla pubblicità. Tale relazione è evidente, tra i manifesti pubblicitari e le opere di street Art dislocati nel tessuto urbano. La pubblicità trae da questa nuova forma di arte anticonformista nuove tecniche e spazi urbani per la creazione di campagne non convenzionali, sempre più efficaci e mirate. E a sua volta la street Art fa propri gli schemi testuali della pubblicità, tant’è che risulta difficile tracciare esattamente i confini tra questi due mondi, dove i marchi si confondono con le firme degli artisti. 



Sempre più spesso molti street artists firmano pubblicità e molte pubblicità sembrano pezzi di street Art, come se si trattasse dell'evoluzione moderna della pop art (cartelloni pubblicitari che cambiano forme e tecniche). Forse perché cresciuti nella società dei consumi, questi artisti si esprimono con le più efficaci tecniche pubblicitarie. Nei loro lavori si può notare, infatti, un forte utilizzo di frasi ad effetto, personaggi nazional popolari, particolari impostazioni grafiche. 


Se le istituzioni accomunano l’arte di strada al vandalismo, per pubblicitari e marketing manager non è così. Questi ultimi, infatti, sono stati i primi ad accorgersi del potenziale comunicativo delle tecniche adoperate da questi artisti. 


Kurt Wenner


Kurt Wenner nasce ad Ann Arbor nel Michigan. A 16 anni realizza il suo primo murales su commissione, e l’anno seguente decide che l’arte sarà la sua vita. Frequenta la Rhode Island School of Design e la Art Center College of Design. In seguito viene assunto dalla NASA, per la quale realizza dipinti per progetti spaziali futuri e di paesaggi extraterrestri.

Nel 1982 lascia la NASA e si trasferisce in Italia, a Roma, per studiare arte. Nel 1991 gli viene commissionata dalla città di Mantova un opera in onore della visita di papa Giovanni Paolo II. Sempre in Italia ha realizzato il soffitto della chiesa di San Giorgio sul lago di Como.




Ma la notorietà di Kurt Wenner è dovuta soprattutto ai suoi murales e ai suoi street painting che gli sono valsi numerosi riconoscimenti in tutto il mondo. A differenza di altri artisti contemporanei, Wenner fonde il patrimonio artistico del passato con l’immaginazione e l’arte del XXI secolo. Le sue opere non copiano i grandi maestri, ma li reinterpretano in chiave moderna.






Nel 1991 la televisione Svizzera ha realizzato uno speciale sul suo lavoro, mentre il documentario Masterpieces in Chalk realizzato dal National Geographic sui suoi street painting ha vinto il primo premio come fine arts division al New York Film Festival del 1987.

Kurt Wenner è un mago dell'anamorfismo, ma che significa?

L'anamorfismo è una tecnica che viene utilizzata già dal 1400, anche se il termine anamorfico viene coniato solo nel 1600. L’anamorfismo consiste nel disegnare un’immagine fortemente deformata, che può essere compresa solo se viene vista da una determinata angolazione. Il risultato da un incredibile senso della tridimensionalità. Il risultato della combinazione delle due tecniche fa si che le opere di Kurt Wenner sembrano uscire dai marciapiedi su cui sono realizzate. Gli oggetti sembrano appoggiati sui pavimenti piuttosto che disegnati sopra, oppure sembra che si apra veramente una voragine davanti all’osservatore. 








Nessun trucco viene utilizzato dall’autore, solo gessetti, marciapiedi e un incredibile senso della prospettiva.




6 commenti:

  1. Bellissimi questi murales, una volta si vedevano spesso questi "Madonnari" cosi venivano chiamati, perchè rappresentavano scene religiose, poi si sono modernizati con temi nuovi e prospettici, molto bravi, peccato che non se ne vedano più in giro... complimenti per questo post ciao, Angelo.

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    1. Grazie Angelo dei complimenti. In effetti, i madonnari per strada non sono più così diffusi, ma ci sono moltissime manifestazioni "ad hoc" alle quali cercherò di partecipare e portare qualche testimonianza. Le nostre città, però, si stanno colorando.. non trovi? a presto Francesca

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  2. Io ammiro chi sa fare questo tipo di arte. Se potessi farei dipingere molti angoli della mia città.

    Buona giornata!

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    1. Concordo assolutamente, io la estenderei ovunque salvando solo i monumenti :-)

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  3. Adoro la street art: tra i miei preferiti Bansky, Blu, JR, Vhils, Os Gêmeos...molti dei quali s'incontrano anche a Lisbona, citta' piena di iniziative in tal senso :)

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    1. Davvero? Fantastico, un motivo in più per venire a Lisbona!

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grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!

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