mercoledì 30 maggio 2012

ma perchè mi piace?

Non vado matta per il Louvre e faccio volentieri a meno delle atmosfere “caravaggesche”, ma esiste un quadro che – nonostante sulla carta sia per me “tutto sbagliato” – mi incanta. È “La zattera della Medusa” di Theodore Gericault, 1819.

Saranno le sue dimensioni (491*716 cm), sarà l’episodio raffigurato o forse l’estremo realismo dei corpi ritratti, ma io a questo quadro non resisto, davvero mai. Ho visitato Parigi 5 o 6 volte ed altrettante ho reso omaggio a questo dipinto (grazie anche alla meravigliosa carta “Paris Visite” che ti permette di non fare coda nei musei della ville Lumiere).

La scena dipinta si riferisce al tragico episodio del naufragio della nave Medusa (5 luglio 1816): 147 persone vennero imbarcate su una zattera di fortuna lunga 20 metri e larga 7; naturalmente morirono in molti ed avvennero episodi terribili di disperazione e cannibalismo. I superstiti alla fine furono solamente 13 e si scatenò la pubblica indignazione del popolo francese per l’accaduto, ma soprattutto contro la monarchia di Luigi XVIII che aveva messo a capo della nave un capitano non esperto ed incompetente.

Gericault dipinse questo capolavoro a 27 anni studiandolo nei minimi dettagli, parlando con due sopravvissuti, facendo viaggi sul mare per studiare le onde, analizzando cadaveri all’obitorio per rendere al meglio il tono muscolare dei morti. Incredibile il fatto che si portò a casa una testa ed alcuni arti amputati per studiarne il processo di decomposizione (argh!!!!).

Il quadro fu esposto al salone di Parigi del 1819 e scatenò naturalmente un putiferio tra critiche e lodi. Gericault rappresenta un punto di passaggio fondamentale tra l’arte che lo ha preceduto (neoclassicismo) permettendo l’apertura verso il romanticismo (ad es. Delacroix, Turner per citarne solo un paio).

Un ultimo gossip-aneddoto: Gericault iniziò la stesura di questo quadro nel novembre del 1918 nel pieno di una tempesta emotiva personale. Infatti, aveva appena interrotto una pericolosa relazione con la moglie di suo zio e si era rasato i capelli a zero.Fino a luglio visse chiuso nello studio solo con un aiutante ed alcuni aiuti-modelli ed i pasti gli venivano serviti direttamente sul lavoro dalla portinaia. Molti suoi contemporanei hanno parlato di questo suo metodo lavorativo “particolare”. Purtroppo, Gericault morì giovanissimo a 32 anni, ma ha fatto in tempo a segnare la storia dell’arte. Chapeau.

La composizione piramidale dei corpi, il momento rappresentato, i colori, la carnalità delle immagini e dei corpi ammassati, annegati, sconvolti. Non so quale sia il motivo, ma amo questo dipinto ed ho obbligato chiunque fosse a Parigi con me a corrergli davanti il prima possibile J. E’ rimasta mitica una visita al Louvre durata circa 50 minuti con vere e proprie corse nei corridoi per non perdere i must have (la nike, la venere di milo, la gioconda e poco più), ma alla fine credo sia bello poter selezionare cosa vedere e trarre il massimo dall’esperienza senza dover passare la giornata nel museo distruggendosi fisicamente e psicologicamente.

2 commenti:

  1. Bello, anche se a mio parere, le atmosfere di Caravaggio, i spicchi di luce nei volti delle persone sono qualcosa di veramente fantastiche.
    Ciao e buona serata, Angelo.

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    1. Ciao Angelo, a livello tecnico direi che mi trovi assolutamente d'accordo. Nel senso che riconosco la meraviglia della resa della luce soprattutto nei volti di caravaggio. Però, a livello emotivo, mi inquieta e non mi riesce a dare le emozioni che vorrei trovare in un quadro. Ma l'arte è bella anche per questo ;-) Ciao e buona giornata

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grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!

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