giovedì 17 maggio 2012

non può piovere per sempre

Stamattina c'è il sole, ho cantato in motorino (per la gioia dei passanti) e mi sento positiva.

Meditavo di scrivere questo post da un po', ma oggi è il giorno ideale: una storia romantica ed una buona notizia per ristabilire il senso delle cose.

Buona giornata a tutti!


Gli amanti di Valdaro



(fonte: la stampa.it)


Abbracciati teneramente, le gambe raccolte e incrociate l’uno con l’altra, le braccia di lui sul collo di lei, quelle di lei sulle spalle di lui, uniti da oltre 6000 anni in una pace d’abbandono che forse è stata amore. Sono gli «amanti di Valdaro», due scheletri risalenti al Neolitico ritrovati vicino a Mantova in una necropoli scoperta nel 2007. I due scheletri sono stati ovviamente studiati a lungo. Ora sappiamo che sono appartenuti a due giovani, un uomo e una donna, fra i 18 e i 20 anni. A sinistra il maschio, a destra la femmina, vissuti intorno a 6000 anni fa.

Rappresentano qualcosa di unico al mondo, sia per l’antichità sia per la posizione in cui sono stati trovati. E recano con sé una componente di mistero, perché sul significato del loro abbraccio mortale ed eterno (o quasi, dipende dai punti di vista e dal futuro dei musei) non si possono che formulare ipotesi. In un primo tempo, dato che erano state trovate accanto alcune punte di silice, si era pensato che potessero essere stati uccisi. Immaginare un compagno geloso, un capo-clan irascibile, una seduzione finita molto male non è poi così strano, visto che Mantova è la città del Rigoletto, e la casa dove Verdi concepì la sua (immaginaria) vicenda è a due passi dal museo, basta attraversare la piazza. Le prime analisi, però, stabilirono che non c’erano fratture e neppure microtraumi, dunque l’omicidio era da escludere.

Restava la malattia, forse il freddo: che i due ragazzi si fossero stretti per scaldarsi a vicenda in una gelida nottata neolitica? E’ possibile, ci dice la professoressa Silvia Bagnoli, però il luogo del ritrovamento, una necropoli, rende la cosa improbabile, o eccessivamente romanzesca. Sembrerebbe molto più verosimile pensare che i due corpi siano stati composti in quella posizione da mani pietose, che forse volevano lanciare un messaggio, magari non a noi posteri curiosi, ma certamente agli spiriti dell’aldilà, chiudere in un tenero abbraccio quello che era stato un amore (coniugale, probabilmente: è verisimile che a quel tempo ci si «sposasse» assai presto), consegnarlo tale e quale, incorrotto, al lungo viaggio della morte.
La terra della zona ha conservato perfettamente le ossa, tanto che per non danneggiarle al momento dello scavo è stato sollevato e riposto in un adeguato contenitore l’intero blocco da cui affioravano, una zolla da due metri cubi che resta anche adesso il loro letto. I due amanti non hanno mai cambiato posizione, si stringono immutabili in un gesto che è nello stesso tempo affettuoso e sensuale, un gesto d’amore.


Arte al tatto - insieme per la disabilità

(fonte: dal Web)

Il museo ha il compito non solo di abbattere le barriere architettoniche, ma soprattutto quelle culturali che sorgono in presenza delle disabilità, contribuendo attraverso  l’arte e i suoi messaggi ad avviare un processo di integrazione sociale.

image001 Arte al Tatto. Insieme per la Disabilità

A questo scopo il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma organizza ARTE AL TATTO, un progetto che affronta  il problema della disabilità visiva, il rapporto arte/non vedenti e l’accessibilità/fruibilità di un’istituzione museale.

ARTE AL TATTO comprende una serie di iniziative: incontri, laboratori, corsi di formazione, seminari, visite guidate e percorsi di “alfabetizzazione sull’arte contemporanea” ed è rivolta a operatori del settore, studenti, mediatori culturali e a tutti coloro che sono interessati, poiché l’intento è permettere a normodotati e disabili della vista di confrontarsi e conoscere il mondo dell’arte attraverso un approccio multisensoriale.

Il primo appuntamento del progetto è un ciclo di incontri sul tema “arte contemporanea e disabilità: modalità di comunicazione” e si articola in tre giornate: 16, 17 e 18 maggio 2012, dalle ore 16.30 alle 19.00 presso la Sala conferenze del MACRO di via Nizza.

Sono stati invitati storici dell’arte, psicanalisti ed esperti del settore per affrontare i seguenti temi: l’arte e l’estetica per i non vedenti, i processi sinestetici nell’arte e nella psicanalisi finalizzati ad una comprensione delle espressioni artistiche.

Inoltre si parlerà dell’esperienza dell’Associazione Museum di Roma e del Museo Omero di Ancona, realtà unica a livello europeo. Ogni incontro si conclude con attività pratico-formativa condotta da figure specializzate nella comunicazione ai non vedenti.




4 commenti:

  1. Bellissimo. Non conoscevo gli amanti di Valdaro, la loro storia è davvero affascinante. Una cosa è certa, qualsiasi possa essere stata la loro fine, la loro storia, il loro amore si è conservato intatto fino ad oggi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh si, l'avevo letto tempo fa, ma e' una storia che non si dimentica più....

      Elimina
  2. mmm però come hanno osato "disturbarli"...
    morire tra le braccia della persona "amata" (se così è ,come suggerisce la posa) è un qualcosa che ha un significato molto forte.

    ;) bello però.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Magari aspettavano solo di essere trovati per dare il loro messaggio :-) sono bellissimi, si, nemmeno vedi più che sono scheletri, ma ci vedi solo l'abbraccio..

      Elimina

grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...