mercoledì 30 gennaio 2013

sticker urban artist? Clet Abraham

Avete visto Cristi crocifissi, Madonne, angeli, diavoli sui cartelli stradali della vostra città? No, non avete le traveggole, ma probabilmente è passato Clet Abraham.

Clet Abraham è un artista bretone che vive a Firenze. La sua specialità da alcuni anni è incollare stickers rimovibili sui segnali stradali delle principali città europee. Ma voi vi chiederete... perchè?

Secondo l'artista - definito sticker urban artist - questi "segnali" servono a riflettere su come la società sia sempre più standardizzata, tanto che i segnali stradali «sono diventati l'unica forma d’arte contemporanea che sia riuscita a imporsi nello spazio pubblico»

Clet ha iniziato la sua attività nel 2010 ed è stato “scoperto” per la prima volta dal Corriere Fiorentino il 14 luglio. Queste piccole incursioni sulla segnaletica stradale non sono mai troppo invasive, facilmente rimovibili, ma vivacizzano il nostro habitat urbano e magari ci fanno sorridere mentre siamo in coda. Quindi, occhi aperti!












lunedì 28 gennaio 2013

di come la neve ti porta a Jane Austen



E chi si aspettava questa nevicata? Così di lunedì? Senza avvertire?

La neve forse vuole dire questo: è inutile che corri e corri, fermati e aspetta. Goditi un po' la lentezza, il silenzio e prendi fiato.

Oggi è l'anniversario dell'uscita di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen (1813). E ti rimanda indietro ad una diversa epoca, fatta di sussurri e segreti. E forse non si stava tanto male...anche se ci si affannava tanto solo per combinare un matrimonio....



"Si struggeva dal desiderio di sapere cosa si agitasse in quel momento nell'animo di lui, in che modo egli pensasse a lei e se, ad onta di tutto, gli fosse ancora cara. Forse era stato gentile perché si sentiva a suo agio, eppure c'era stato quel non so che nella sua voce che non somigliava a un senso di agio. Non avrebbe saputo dire se, vedendola, egli avesse provato più gioia o più dolore, ma quel ch'era certo era che non l'aveva veduta con animo indifferente."
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da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/libri/frase-128091?f=w:279>

venerdì 25 gennaio 2013

Selvaggia e Fabrizio

Sì, vero non è il tipo di notizia che abitualmente posto su questo blog. Sì, forse i tatuaggi di Corona non sono una forma d'arte e lui non è un genio ribelle. Però leggo sempre Selvaggia Lucarelli e questo articolo mi ha fatto davvero ridere. Anche saper scrivere e strappare sempre un sorriso è una forma d'arte, no?

Eccovelo....




La parabola di Corona: da Scarface a pirla. Tutto per colpa di un tom tom

(Selvaggia Lucarelli - www.liberoquotidiano.it)



Caro Fabrizio, 
te lo devo proprio dire. Sono molto delusa. In questi tuoi giorni di latitanza, non ho fatto che pensare a quanto ti avessi sottovalutato. A quanto t’avessi sempre considerato maldestro nella tua spacconeria, a quanto t’avessi sempre ritenuto un delinquentello naif che scimmiotta Scarface ma può aspirare al massimo a due scatti rubati a Aldo Montano, non certo a essere Tony Montana. Nel mio immaginario non sei mai stato il boss con l’M16, ma un tronista col coltellino da campeggio. Lo so, sono verità dure, ma il compito di essere scomodo non può toccare solo a Bruno Vespa, in questo Paese. Poi c’è stata la fuga. Tu che entri in palestra, quella stessa catena di palestre in cui vado io e non riesco a far sparire 3 cm sulle cosce figuriamoci me stessa, e mi evapori come l’acqua nella ciotola del cane. Nelle ore successive penso che al massimo sarai in uno scantinato a Sesto San Giovanni e che di lì a poco tornerai a casa dicendo che volevi solo aspettare che svanisse l’effetto del Viagra prima di consegnarti alla polizia, perché altrimenti avrebbero pensato che avessi una pistola sotto la giacca. Le ore passano e tu non torni. A quel punto, come potrai immaginare, la Digos comincia a essere parecchio nervosa. S’è trovato il bosone di Higgs e un fidanzato ad Arisa e non si trova Corona. Uno ti immagina al confine con la sala pesi e tu sei al confine con la Francia. Le ore diventano giorni e scatta il mandato di cattura internazionale. 
Ecco. In quel momento, Fabrizio, io ho cominciato a rivalutarti. Non come cittadino, sia chiaro, ma come delinquente. Non eri più Costantino Vitagliano, eri Arsenio Lupin. Non eri più quello che lanciava le mutande dal balcone. Eri Leonardo Di Caprio in Prova a prendermi. Ti vedevo già camuffato sotto etti di pashmine su un boeing classe business, mentre con una mano ti facevi gli autoscatti per socialchannel e con l’altra toccavi il culo alla hostess. E mentre tutti ti cercavano, io pensavo che questa volta, ci avessi davvero fregati. Perché t’hanno davvero cercato tutti, Fabrì, e credimi, ti sei perso un grande spettacolo. C’è chi ha giurato di averti visto in un supermercato a San Marino e ha aggiunto che i tuoi punti fragola erano falsi. Qualcuno ti ha avvistato a Santo Domingo. Un barista ha detto di averti fatto un caffè in Corso Como e visto il talento nello sparare boiate, l’hanno subito ingaggiato come testimone al processo Ruby. C’è chi ha parlato della Svizzera. Ma ti hanno visto anche in coda da Grom, tra il pubblico di Forum, a cena dalla Dompè e a raccogliere olive nella tenuta di Albano. Pare che il Vaticano stia esaminando il tuo caso perché per ubiquità sei secondo solo a Padre Pio e Mario Monti negli ultimi 30 giorni. 
E ora le cattive notizie. Ti ha cercato anche Barbara D’Urso, Fabrì. Contro il suo volere, sia chiaro. Ha sempre premesso che si occupava di te «perché noi siamo una testata giornalistica». E certo, Pomeriggio 5 come la Cnn. Si è anche dimenticata il tuo nome di battesimo perché sei sempre stato il «Latitante Corona». Ha mandato anche un’inviata sotto casa tua. Ti ha pure citofonato, perché magari ti cercavano in Francia e tu eri a casa a giocare a Ruzzle. In quel momento, abbiamo seriamente rischiato di cominciare tutti a tifare per te, sappilo. Abbiamo sperato che tu fossi in Brasile e che pur di riavere te, il governo consegnasse la D’Urso al Brasile. C’è anche chi ha creduto che mentre fuggivi da polizia, Digos, Interpol e inviati de La vita in diretta, tu postassi messaggi da bimbominkia su facebook. Hanno continuato a definirti «fotografo», tanto che da ora in poi Helmut Newton rischia di essere ricordato come un famoso latitante. Insomma, eri finalmente Scarface. 
E poi arriva la notizia: ti sei costituito a Lisbona. Ma come. Dopo tutto ’sto casino che hai tirato giù, vai dalla polizia frignando e dici che hai paura? Elsa Fornero avrebbe avuto una tenuta psicologica migliore della tua. Per non parlare dei particolari. Noi t’avevamo immaginato in fuga su Bentley e jet privati, e tu sei scappato su una 500 e sei rimasto pure bloccato in mezzo alla neve come un pullman sul Monte Amiata? E infine, come ti fai beccare? Un complice che ti tradisce? Uno scontro a fuoco? La mafia russa? No, ti rintracciano grazie al Tom Tom della macchina. E allora dillo che dentro al dvd di Scarface hai Mamma ho perso l’aereo. 
Insomma, per quattro giorni sei stato un genio del male e ora sei tornato ad essere un semplice pirla. Per una manciata di ore da latitante sgangherato, ora ti farai 4/5 anni in più di galera rispetto a quelli che ti saresti fatto senza tutto ‘sto casino. Ne è valsa la pensa, Fabrì? Te lo dico io: no. E ora non solo hai commesso la boiata più grande della tua vita, non solo ti sei fatto ritirare anche l’ultima patente che t’era rimasta, quella del figo maledetto, ma devi un po’ di scuse in giro: a noi, che t’avevamo sopravvalutato. A Lisbona, che era la romantica città da cui era scappato Pereira e che ora è quella in cui è scappato Corona. E infine, alla Procura, alla Digos e a tutti quelli che t’hanno perso come un accendino, perché con la figura che gli hai fatto fare, ora il pericolo non è tanto che buttino la chiave della tua cella. Ma che ne consegnino una copia a un gay bear pregiudicato di centotrenta chili.

martedì 22 gennaio 2013

Recensione - Fai bei sogni - Massimo Gramellini

Un libro che se pensi che è autobiografico ti fa venire i brividi.

Una storia che ti fa venire voglia di smettere dopo le prime pagine, ma una scrittura che senza che tu te ne accorga ti porta all'ultima pagina facendoti anche un po' sorridere.

Un libro prezioso e speciale, che mi ha veramente colpito.

Ieri sera l'ho finito, ma prima di metterlo giù l'ho tenuto in mano per un po' ed è il miglior effetto ti possa fare un libro.

Per riassumere, non leggerlo sarebbe davvero una gran perdita. Molto più che consigliato....



lunedì 21 gennaio 2013

Una frase al giorno....

"L'intuizione ci rivela di continuo chi siamo. 

Ma restiamo insensibili alla voce degli dei, coprendola con il ticchettio dei pensieri e il frastuono delle emozioni. 

Preferiamo ignorarla, la verità. Per non soffrire. Per non guarire. 

Perchè altrimenti diventeremmo quello che abbiamo paura di essere. Completamente vivi."

(Massimo Gramellini - Fai bei sogni)

venerdì 18 gennaio 2013

Miler Lagos e la potenza della cultura

"Sono sicuro che la lettura è essenziale per ogni comunità proprio nel processo di trasmissione della conoscenza. Leggere apre la mente e allo stesso tempo ti fa pensare in modo critico. Inoltre, la lettura permette di volare con la mente e sognare"





I libri sono le basi su cui fondare la propria cultura, perchè non farne la base della propria arte? E' questa l'idea di Miler Lagos, colombiano, famoso soprattutto per le sue serie di installazione di libri: un omaggio alla cultura ed alla lettura, base di ogni comunità. 














La sua opera più famosa è sicuramente "home", un igloo di volumi esposto alla Magnanmetz Gallery di New York. Le sue pile di libri si basano su 3 diversi temi: libri sacri, libri di diritto e libri d'arte. Questa serie si chiama "El Papel aguanta todo" (La carta tiene tutto).

Ho visto una foto sul web ed ho cercato di approfondire; non c'è molto su di lui ancora, ma da una intervista ho cercato di riportare gli elementi essenziali della sua arte e delle sue idee. In riferimento proprio ad Igloo, Miler ha detto:


"Quest’opera mi è venuta in mente pensando al modo in cui gli esseri umani costruivano rifugi per proteggersi dalle forze della natura, e anche a come questi luoghi fossero utilizzati dalle comunità Inuit, uno dei due gruppi principali nei quali sono divisi gli Eschimesi, per trasmettere conoscenza. 

Questo rapporto tra conoscenza e sicurezza mi ha fatto pensare a questa struttura con i libri. Sapendo di più sulla natura, ci sentiamo più sicuri, ma tutta la conoscenza non è sufficiente perché la natura ci insegna sempre qualcos'altro. L'igloo è una struttura iconica riconosciuta in tutto il mondo. Si tratta di un uso ingegnoso di materiali naturali, di una struttura semplice e complessa, leggera e robusta.

Mi piacerebbe avere il tempo di leggere tutti i libri prima di usarli come materiale scultoreo. Pur sapendo che ogni libro contiene informazioni e che una volta utilizzati per la scultura nessuno può più leggerli, l’igloo rimane un’opera d’arte potente, che rende consapevoli dell'importanza della conoscenza e della natura."


Prima dei libri, Lagos usava la carta per costruire delle pile in una serie di composizioni chiamate "Cimiento". L'idea originale nasce da una riflessione su come le figure della storia dell'arte fossero sopravvissute nei secoli da una ristampa all'altra fino ad essere stampate migliaia di volte. 





"Cosa succede se raccolgo tutti i fogli di carta stampati con lo stessa famosa immagine presente nei libri d'arte oggi?" 




Da questa nasce la serie di xilografie dell’ "Apocalypse" di Albrecht Durer o i disegni delle macchine da guerra di Leonardo da Vinci. Pensando poi alle origini del materiale carta,   le pile sono state realizzate riproducendo le forme dei tronchi dell’albero. 









Oggi Miler Lagos si sta dedicando ad un altro progetto: Plant View. Si tratta di un intervento d'arte e un progetto di ricerca iniziato nel Valparaiso, in Cile, nel 2010 e che continua a L'Avana, Cuba, nel 2012. 



Il progetto vuole salvare il valore culturale e naturale di piante che crescono spontaneamente, facendosi largo tra l’architettura urbana. Questa natura selvaggia è ritenuta una minaccia per la conservazione delle strutture architettoniche. L'intervento consiste nel riconoscimento e la legittimazione di questa flora selvatica, installando le carte tecniche di riferimento nel luogo in cui si trova ogni specie. Queste schede presentano il nome scientifico della pianta, come indicato nei libri di botanica, il nome comune con cui viene riconosciuta nella regione, i suoi usi medici, l'origine e le posizioni geografiche in cui è presente, specificando se la specie è locale o straniera. 


VISTA EN PLANTA - Havana, concentrata su una superficie dell’Old Avana che si trova tra Brasile Street (Teniente Rey) e Capitol and Oficios Street, è incentrata in particolare sulle specie presenti nelle rovine di quello che era il Grand Hotel, all'interno dei quali più di una dozzina di specie sono state classificate.

martedì 15 gennaio 2013

Cose vere dal mondo: le notizie che piacciono a me...

Il periodo è strano, direi "di passaggio". C'è bisogno di altro, di pace, di calma e di positività. Per questo mi colpiscono sempre di più notizie strane, positive, capaci di ricordarti che qualcosa di bello c'è ancora e c'è sempre.

Quindi, eccovi qualche notizia "speciale"...

Il gatto-postino - la storia di Mary Jane


Rudi Saldia è un postino di Philadelphia e Mary Jane è il suo gatto di 6 mesi. 

La particolarità di Rudi è che lavora recapitando pacchi e posta in bici, ma sempre con Mary Jane in spalla. 

Infatti, la piccola gatta ha sempre adorato stare sulle spalle del suo padrone e lui l'ha addestrata ad amare il vento nel pelo e non avere paura. 

Oggi riescono a fare più di 25 miglia al giorno e sono diventati una vera attrazione per i destinatari della posta. In fondo, a volte, basta poco per strappare un sorriso.



Alexis Wineman - la Miss speciale


Alexis Wineman ha 18 anni, la fascia di Miss Montana e... la sindrome di Asperger. In breve, è una ragazza autistica ed è la prima ragazza con questo problema ad essersi messa in gioco per il titolo di Miss America
Alexis è stata da sempre vittima di bullismo e discriminazioni varie a causa dei suoi problemi. Per colpa di un difetto di pronuncia, si è chiusa dietro il silenzio per molto tempo rischiando anche comportamenti  autolesionisti. Però ha reagito ed ha cercato a tutti i costi una vita normale. Nell’ultimo anno della scuola media si è unita alla squadra di sci, è entrata a far parte delle cheerleader e del gruppo teatrale.
E adesso, con questo gesto, vuole sensibilizzare l'opinione pubblica ed attirare l'attenzione sulla situazione delle persone più "deboli", spesso impossibilitati ad avere una vita normale prima di tutto per colpa dei pregiudizi sociali.

Il Maha Kumbh Mela - un bagno per 10 milioni di persone, il più grande raduno umano del mondo





Il Maha Kumbh Mela è importantissimo raduno religioso indiano, che si svolge ogni 12 anni nello stato dell’Uttar Pradesh, alla confluenza dei fiumi sacri Gange e Yamuna e del mitologico Saraswati. 

L'immenso happening religioso è iniziato stamattina all’alba con il primo bagno per celebrare il ‘Maga Sangranti’, passaggio del sole nella costellazione del Capricorno. 
In questa occasione tutti gli induisti dimenticano le caste a cui appartengono, gli stati di provenienza o il loro status sociale, e prendono parte alla celebrazione di massa del Kumbh Mela, definito così:

"Il Kumbh Mela è l’instaurazione temporanea di una città celeste, 
la costruzione di un sogno collettivo, 
la manifestazione della fantastica esistenza sulla terra degli uomini vincolati a Dio"

Il poliziotto buono di New York - Larry de Primo

Larry de Primo ha 25 anni, abita a New York con i genitori, è un poliziotto e la sera del 14 novembre con 2 gradi era di turno a Times Square. ecco la storia (dal web):

“Ho visto un “signore” buttato per terra coi piedi nudi”. Larry è rispettoso e chiama “signori” anche i barboni. “Devo fare qualcosa”, si è detto Larry. E così ha fatto. Ha chiesto al “signore” seduto per terra che numero portava. Portava il dodici. Larry è andato in uno dei tanti negozi di Times Square, aperti 24 ore. Ha tirato fuori 50 dollari: soldi suoi, che teneva in tasca per comprarsi un panino. Ha comprato un paio di scarponi numero dodici e dei calzini ed è tornato dal barbone. Inginocchiato per terra, Larry lo ha aiutato a mettersi calze e scarpe. 

Tutto sarebbe finito lì. Ma, come in una favola, qualcuno aveva visto tutto. Questo qualcuno era una turista dell’Arizona, Jennifer Foster, che, come tutti i turisti, era andata a Times Square. Jennifer ha fatto la fotografia e l’ha mandata al Comando di Polizia. Il resto è storia. È la storia di un atto generoso, ma non straordinario, non eroico. Ma quella che è stata straordinaria è stata la reazione della città New York, la cinica e smaliziata New York, si è come ritrovata nel giovane poliziotto.  





giovedì 3 gennaio 2013

Dalla Russia all'Europa - Wassily Kandinsky


«Non posso lamentarmi, in generale, di “sfortuna” ma ci sono nella mia “carriera” alcuni punti molto oscuri, il fatto è che il pubblico non mi conosce affatto. Questo spiega in parte per il fatto che tutta la mia “carriera artistica” si è sviluppata all’estero. In parte, Dio sa per cosa. Ma capirete che questo punto mi è doloroso

Parole di  Wassily Kandinsky, pittore e scrittore russo che non riuscì mai ad essere apprezzato come avrebbe voluto nella sua terra madre.

Kandisky è in mostra al palazzo blu di Pisa fino al 3 febbraio 2013 (Wassily Kandinsky - dalla Russia all'Europa). La mostra è sicuramente bella ed anche il palazzo che la ospita, ma ho trovato il percorso espositivo un po' confuso e le spiegazioni nell'audioguida molto sintetiche ed un po' complicate per linguaggio e per contenuti.

Detto questo, la mostra si apre con la contestualizzazione dell'autore nell'arte e cultura russa, sua ispirazione iniziale insieme all'osservazione della civiltà contadina tradizionale, che rappresenta un mondo quasi fantastico, lento e spirituale. Si possono ammirare decorazioni tipiche, quadri, oggetti d'uso e fare la conoscenza di alcune favole tradizionali.



I suoi studi di legge lo portano ad analizzare il diritto nelle zone di campagna della Russia, presso le lontane popolazioni della Vologda, in Siberia. Kandinsky intraprese così un viaggio che gli permise di conoscere la ricchezza decorativa delle izbe contadine (le tipiche case rurali costruite con tronchi d'albero e dai colori accesi). 


L'arte di Kandisky si evolve, è innovativa, sperimentale ed alla ricerca continua dello spirituale nell'arte, di nuove forme e colori, che lo porteranno verso l'astrattismo puro. 



L'autore fonda un movimento pittorico di avanguardia (Blaue Reiter), dipinge, scrive e compie molti sforzi per promuovere la cultura (ad esempio fonda l'Accademia di Russia delle scienze e dell'arte). Nonostante questo, Kandisky non è mai completamente capito in patria ed emigrerà in Germania accettando l'offerta di insegnare al Bauhaus (1921). 



Bauhaus era un istituto superiore di istruzione artistica fondato da Walter Gropius nel 1919 a Weimar. Il programma del Bauhaus prevedeva che gli studenti studiassero due corsi contemporaneamente: uno dedicato ai materiali e ai processi di lavorazione, guidato da un maestro artigiano ; l'altro sul disegno e sulla teoria della forma, tenuto da un maestro della forma. Vi erano anche corsi d'insegnamento artistico generale tenuti da Paul Klee e Vasilij Kandinskij. Ecco una foto di gruppo degli esponenti del Bauhaus (tra questi anche Nina, la moglie di Wassily).






Grande esponente delle avanguardie europee, diventerà quindi il vero padre dell'astrattismo.

"Il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima è il pianoforte dalle molte corde”
Wassily Kandinsky 






















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