martedì 3 gennaio 2012

Waiting for Godot... Beckett e Vasco Rossi

Nell’album dello scorso anno Vasco Rossi canta così:
“Non aspettare Godot, la vita è tua” – Prendi la strada (Vivere o Niente – 2011).
ed è stato proprio questo verso, sentito ieri, che mi ha fatto pensare ad un post su quest’opera.
Aspettando Godot (Waiting for Godot) è la più celebre opera teatrale di Samuel Beckett ed un capolavoro del teatro dell’assurdo. La trama è semplice e spiazzante.
Primo atto: due uomini vestiti come vagabondi, Estragone e Vladimiro, si trovano sotto un albero in una strada di campagna ed aspettano un tale Godot, ma nessuno sa chi sia Godot e non ci sono riferimenti spazio temporali a parte un albero dietro i protagonisti che scandisce il passare del tempo. I due credono solamente che quando Godot arriverà li salverà dalla strada e darà loro un tetto e del cibo.
Mentre attendono passano due altri uomini: Pozzo, un proprietario terriero, e il suo servitore, Lucky, tenuto al guinzaglio. I due si picchiano dopo un lungo e colto monologo di Lucky e riprendono il loro cammino. Intanto è sera e Godot non è arrivato, ma entra in scena un ragazzo che comunica ai due che Godot si scusa, ma arriverà il girono dopo. Vladimiro ed Estragone pensano sia di andarsene sia di suicidarsi, ma alla fine restano.
Secondo atto: in successione è uguale al primo atto: Vladimiro ed Estragone attendono sotto l'albero l'arrivo di Godot, passano Pozzo e Lucky ed arriva il messaggero a dire che Godot non può venire, ma verrà sicuramente domani. I due pensano di andare e pronunciano il  famoso passaggio:
“Shall we go?” “Yes, let’s go” e poi rimangono.
Inutile cercare mille spiegazioni e simbolismi perché la spiegazione vera l’ha data proprio Beckett:
"se avessi saputo chi è Godot l'avrei scritto nel copione".
Quello che rimane è comunque una spiazzante modernità di questo testo che ancora oggi rimane un esempio per il teatro del quale utilizza tutti i generi (commedia, tragedia etc..) e pare  non avere alcuna regola.
Un’ultima curiosità: pare che sia questo quadro di Caspar David Friedrich ad avere ispirato l’opera:

AutoreCaspar David Friedrich
Data1819
Tecnicaolio su tela
Dimensioni34×44 cm
Ubicazione

4 commenti:

  1. Non so se conosci Claudio Lolli! Se non lo conosci, quando entrerai da me lo conoscerai e capirai perché mi hai servito il commento a questo tuo post su un piatto d'argento :-) Puoi cominciare a conoscerlo ascoltando qui. Buon anno a presto

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  2. Ci sono due punti del commento precedente su cui cliccare Francesca, solo che non si distinguono bene :)

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  3. Ciao Nico, ammetto che no, non lo conoscevo. Sono entrata nel tuo blog ed ho letto qualche testo in internet. Annoterei queste righe, mi piacciono:

    "Ma questa strada mi porta fortuna,
    c'è un pozzo laggiù che specchia la luna,
    è buio profondo e mi ci butterò,
    senza aspettare che arrivi Godot"

    grazie del tuo commento, apprezzo conoscere sempre qualcosa di nuovo

    a presto

    Francesca

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  4. Bello, mi fa molto piacere avertelo fatto conoscere per la prima volta! A presto allora :)

    RispondiElimina

grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!

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