martedì 23 ottobre 2012

Picasso a Palazzo reale - part 3

.. e quindi siamo a Francoise, che fu la compagna di Picasso per 10 anni ed al quale diede ben due figli (Claude e Paloma), ma lo lasciò - unica tra le sue tante donne - per le continue infedeltà.

Nel suo dipinto "l'ombra" c'è tutta la storia: l'ombra nera è Picasso, abbandonato e solo, che guarda la nuvola bianca che se va (Francoise). Sopra alla scena si notano alcuni giochi abbandonati, chiaro e triste richiamo all'allontanamento dai due figli. L'opera di Picasso si piega ai suoi stati d'animo, i colori sono spenti e quanto emerge dalla scena è malinconia ed angoscia.


"l'ombra" - 1953
..che non dura a lungo perchè Picasso, ormai anziano, reagisce addirittura risposandosi nel 1961 con una giovane studentessa d'arte, Jacqueline che rimase con lui fino alla morte. Eccoli insieme...


Jacqueline e Pablo rimasero insieme 20 anni e lei fu ritratta in oltre 400 quadri. Nella maggior parte dei casi le sue fattezze vengono esagerate quasi a diventare feline, alla Picasso maniera



Un'altra particolarità, che emerge dalla mostra di Milano è la grande ammirazione di Picasso per Van Gogh e Matisse ai quali fa diversi richiami nelle proprie opere (Picasso si ritrae anche con il cappello di feltro di Van Gogh in testa).

Ad esempio in questa opera, il richiamo a Matisse ed al suo stile appare evidente sia nelle decorazioni, sia nel soggetto, sia nella prospettiva ("a plat" con forte processo astrattivo dei piani orizzontali e verticali).

"Studio la Californie a Cannes" - 1956

E per finire qualche altra immagine... buona mostra a tutti



Picasso e Braque

domenica 14 ottobre 2012

Picasso a Palazzo Reale - part 2

"Nudo sdraiato" 1932 - In questo quadro viene rappresentata Marie -Therese, il nuovo giovane amore di Picasso, ma le sue fattezze ed il suo nudo vengono nascosti con elementi decorativi quali foglie, frutta etc...

"La lettura" 1932 - raffigura Marie Therese mentre la storia tra lei e Picasso diventa di dominio pubblico (il viso è infatti scoperto). I due avranno anche una figlia - Maya - ma anche Marie Therese finirà per suicidarsi 4 anni dopo la morte dell'artista. Per un periodo, inoltre, Marie Therese viene costretta a condividere Pablo con un'altra donna, la fotografa Dora Maar, profondamente diversa da lei



"Ritratto di Dora Maar" - 1937. Dora è bassa, bruna, formosa e colta. Dora è seducente, ma è sul piano intellettuale che riesce ad ammaliare un uomo come Picasso del quale fu a lungo amante, ma anche amica e confidente. Il rapporto con Dora durerà fino al 1943. I colori del ritratto di Dora - così forti ed intesi - sono simbolo della differenza tra lei e la delicata Marie Therese

Di Dora, lo stesso Picasso ha detto:

Un artista non è libero come si potrebbe credere. Non posso ritrarla mentre ride. Per me è una donna che piange. ….. Per anni l'ho dipinta in forme torturate non per sadismo o per piacere. Obbedivo a una visione che si imponeva da sola. Era la profonda realtà di Dora, non l'apparenza. … era qualcosa che vedevo oltre lei, era l'incarnazione stessa del dolore.


"Donna che piange" - 1937. Dora diventa la musa di Picasso e sarà la testimone del crescente impegno del pittore nel seguire le vicende politiche della Spagna dominata dalla dittatura. Grazie a lei possediamo (prima volta nella storia dell'arte) la documentazione fotografica della creazione "dietro le quinte" del quadro più famoso di Picasso per la sua forte denuncia sociale e poltica, la Guernica. Anche Dora morirà sucida a Pargi all'eta di 89 anni, molti anni dopo la fine del suo legame con Picasso.


"La supplicante" 1937 - Sono gli anni nei quali Picasso, seppur lontando dalla Spagna, segue con partecipazione le vicende politiche del suo paese d'origine e ne soffe particolarmente. I quadri di questo periodo vogliono mostrare tutta la sua sofferenza e rappresentano donne che supplicano, piangono e si disperano quale metafora della situazione spagnola


Nel frattempo, Picasso (63 anni) conosce la giovane studente Jacqueline che gli darà due figli, ma sarà l'unica donna a lasciarlo e addirittura sposare un altro uomo.... continua....






domenica 7 ottobre 2012

Picasso a Palazzo Reale - part 1

Fino a gennaio 2013 più di 200 opere del pittore e scultore spagnolo vi aspettano a Palazzo Reale a Milano.
Vi consiglio di visitare questo evento monumentale, ma di recensioni della mostra è già pieno il web. Io vi spiego perchè mi è piaciuta, ma vi voglio lasciare qualche piccolo consiglio:

- meglio prendere una guida che vi accompagni: l'esposizione è davvero molto grande, gli stili di pittura e scultura sono i più diversi e l'essenziale è cogliere la storia, quello che sta dietro le opere prima di cedere al commento "lo saprei fare anche io".  Picasso è difficile e non inquadrabile in definizioni precostituite;

- conoscere in anticipo qualche dettaglio sulla vita privata di Picasso può aiutare perchè le sue opere sono il riflesso di una evoluzione interiore. A partire dall'amore/odio per il padre al rapporto con le tante donne amate, ritratte generosamente in tutta la sua produzione artistica, fino all'impegno politico e sociale per la Spagna.

La mostra mi è piaciuta perchè le sale sono grandi (a partire dall'ingresso nella sala delle cariatidi dove negli anni '50 è stata portata "la Guernica" mentre oggi è presente "Massacro in Corea") e permettono la giusta visibilità dei dipinti, spesso di grandi dimensioni. Inoltre, l'evoluzione artistica è davvero completa e permette di cogliere cosa passava nella testa di Picasso durante gli anni, a partire dagli studi classici, al periodo blu, al periodo rosa, al protoprimitivismo, al cubismo, cubismo analitico, opere più riflessive nella fase finale della vita oppure sculture con i materiali più inaspettati.   

Ma a me piace parlare per immagini e quindi ecco una prima carrellata dei quadri più significativi, ma perchè non sia solo un banale elenco, ho cercato di abbinare qualche fotografia del pittore e delle donne che spesso vediamo ritratte in modo che si tutto più tangibile.



NOTA: tutte le guide nel museo sono vestite con la stessa maglia a righe spesso indossata da Picasso

La Celestine - 1903 - decisamente il periodo blu nel quale Picasso rivendica la totale libertà espressiva dell'artista, che non deve per forza tentare di piacere al pubblico. Questo concetto sarà fondamentale per tutta la sua esistenza


Olga - la ballerina russa prima moglie di Picasso, morta suicida nel 1955. NOTA - non è stata l'unica donna dell'artista ad essersi tolta la vita o a diventare pazza.....

Olga in poltrona - 1918 - il quadro è in stile abbastanza classico, ma il concetto di cubismo è facilmente riscontrabile nei fiori che decorano la poltrona

Paulo vestito da Arlecchino - 1924 - Paulo è figlio di Olga e Pablo, il quadro è volutamente lasciato incompleto ed anche qui i grandi disegni geometrici rimandano al cubismo. Altra nota: anche Paulo ebbe una vita fuori dagli schemi e morì molto giovane


Marie Therese - consociuta da Picasso quando lui aveva 45 e la giovane solo 17. Per lei lasciò Olga, ma non divorziò mai per questioni di soldi. Vale la pena sapere che Pablo conquistò la sua giovane amante avvicinandosi a lei per strada, prendendola per un braccio e dicendo: "Sono Picasso, voi ed o faremo grandi cose insieme"....


CONTINUA....

venerdì 5 ottobre 2012

A Picasso day....

"Quando non ho più blu metto del rosso" (Pablo Picasso)

Preview del post dei prossimi giorni, perchè tra poche ore andrò a visitare la mostra dedicata a Picasso a Palazzo Reale, che resterà aperta fino al 6 gennaio 2013. E mi preparo ad una bella recensione ;-)

Buon week-end a tutti

mercoledì 3 ottobre 2012

poesia anonima...

E CRESCENDO IMPARI....... 
E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non e' quella che affanosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,...
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....
...e impari che il profumo del caffe' al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
( Anonimo ) 

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