mercoledì 29 febbraio 2012

Quasi amici

Sto postando poco, pochissimo, ma tornerò a breve... appena finito questo delirante periodo fatto di mille tessere da incastrare casa-macchina-lavoro-casini-menate-casini etc.. etc...

Però un flash al quale tengo molto:

- Quasi amici:

Mi sbagliavo quando ho scritto il post su "Amore e altri rimedi". Non si tratta di un'eccezione, ma anzi credo ci sia in atto un vero e proprio trend: affrontare argomenti spinosi con il sorriso. Ad esempio, "quasi amici": un film meraviglioso.

Tu vedi il trailer e capisci che parla dell'amicizia miracolosa tra un uomo bianco, colto, raffinato e disabile ed il suo badante nero, intelligente, vitale e disarmante, ma di umile estrazione e senza cultura. Quindi ti prepari i kleenex dei momenti peggiori, quelli che nemmeno 10 puntate di fila di Grey's Anatomy e vai al cinema. E ti trovi a ridere a crepapelle perchè questo film - produzione francese più vista di sempre - riesce a spostare l'equilibrio narrativo sulla commedia senza tralasciare nessun aspetto della malattia. Dai risvolti psicologici a quelli sessuali e relazionali. C'è tutto, ma si ride quasi sempre.

La scena culto? Quando Philippe (il disabile, ma nel dettaglio paraplegico ed impossibilitato a muoversi dal collo in giù) spiega perchè vuole proprio quel ragazzo come badante e dice: "Lui a volte mi passa il telefono e sai perchè? se ne dimentica. Ed è questo che voglio: nessuna pietà".

Priceless

venerdì 24 febbraio 2012

Neon e Grand Canyon... simply wow


Neon, chi ha paura del rosso, giallo e blu?

Domenica sera piovosa, radio accesa sulla Pina a Radiodeejay e voglia di non pensare al lunedì incombente. E’ stato in quel momento che la notizia è arrivata, così colorata e simpatica da farmi venire voglia di raccontarvela subito. Si tratta di una mostra  molto particolare su un’invenzione che ha cambiato l’estetica del mondo come lo conosciamo e cioè il Neon. Ormai siamo abituati a birre, cuori, donnine, scritte che lampeggiano sulle nostre teste rendendo l’atmosfera un po’ più festosa, ma come è nata questa piccola rivoluzione e cosa ha potuto e può creare?



L’evento si svolge a Parigi (17 febbraio – 20 maggio) alla Masion Rouge (www.lamaisonrouge.org) e nasce per la celebrazione dei cento anni dall’invenzione del neon, che è stato creato nel 1912 dal fisico e chimico francese George Claud. L’invenzione è stata mostrata all’Exposition Universelle de Paris e nel 1923 sono state vendute le due prime insegne luminose alla società Packard iniziando un lungo viaggio verso il mondo moderno dove la pubblicità diventa spettacolo e tutto si rende più visibile.



In mostra sono esposte opere storiche ed inedite a partire dagli anni ’40 con l’attività dei pionieri della materia (Gyula Kosice e Lucio Fontana), passando dagli anni ’60 fino ai giorni nostri.






Che dire? L’arte mi piace in tutte le sue forme e si potrebbe aprire un dibattito su cosa è arte. Qualsiasi cosa abbia il potere di lasciarti senza parole o di cambiare la nostra visione dello spazio e delle nostre città per me è arte, come la pop art (che poi è semplicemente tutto questo) fino alle grandi opere architettoniche dell’uomo. Mi viene in mente una cosetta tipo lo skywalk sul Grand Canyon. Uno dei dei miei “must do” assoluti e so che non aspetterà tanto!




Lo skywalk è un’opera immensa ed azzardata, frutto dell’uomo che mette le mani direttamente “nella” natura per poter vivere un’esperienza davvero sconfinata. Si tratta di una piattaforma di vetro a forma di cavallo, che sporge per 21 metri dal bordo del Canyon ad un’altezza di 1.200 metri. Inaugurata nel Marzo 2007, si trova nella parte più occidentale del Grand Canyon, all’interno della riserva indiana Hualapai. Ho visto un interessantissimo documentario nel quale venivano mostrate le trattative con gli indiani per riuscire a procedere nel progetto. Unici elementi che separano il turista da un salto nel vuoto sono i 10 cm del cristallo della pavimentazione. Questa permette una meravigliosa vista mozzafiato dell’intera vallata del Grand Canyon e del fiume Colorado.












 





martedì 21 febbraio 2012

Amore e altri rimedi

Maggie: "Avrò bisogno più io di te che tu di me!"

Jamie: "Va bene...!"

Maggie: "No! Non va bene! Non è giusto! Volevo fare tante cose!"

Jamie: "Le farai, solo che le farai con me!"




L'altra sera ho cercato di resistere, ma poi ho guardato "Amore e altri rimedi" e vale la pena spendere qualche riga per il tema trattato, che è una storia d'amore, ma è un amore che si scontra con la malattia di lei.



Maggie, infatti, ha il Parkinson ad uno stadio iniziale. Lui, Jamie, è un rappresentante ambizioso ed abituato ad avere mille donne. Si incontrano e si innamorano anche se lei vuole tenerlo a distanza proprio per i limiti che la sua malattia le darà nel tempo. Arriva addirittura a lasciarlo e lui si spaventa sentendo le testimonianze di chi è vicino a persone con la malattia progredita e gravi problemi, ma alla fine l'amore trionfa e viene pronunciata la frase riportata sopra. Che non è banale, no. Lui decide di vivere con lei ogni momento di gioia, approfittando del "qui e ora" ed affrontando insieme il futuro che verrà.

Si tratta di un film, ma affronta con allegria amara un tema che meriterebbe molto più rispetto e considerazione e cioè l'amore ed i sentimenti in presenza di una malattia. E di casi come questo ce ne sono tanti, tantissimi per fortuna, ma non fanno quasi mai notizia, non sono glamour per intenderci. Per dividere la propria vita con questa base di partenza bisogna essere sensibili, intelligenti ed innamorati e sarebbe bello conoscere qualcuna di queste storie nelle quali è davvero l'amore a farla da padrone.

E voi cosa ne pensate?



venerdì 17 febbraio 2012

Bali in my heart

E ci risiamo, post numero due su Bali perchè è un viaggio che non si dimentica e non si può esaurire in un post!

E quindi ecco a voi il Wisnu Garuda Kencana Cultural Park e le sue gigantesche statue. Tanto per darvi un'idea: quella cosa rosa piccolina sono io!


Il parco Wisnu Garuda Kencana si trova nella parte sud dell'isola, zona Jimbaran, ed è esteso per 240 ettari. Il parcò è un centro culturale in un bellissimo ambiente naturale ed offre ai suoi visitatori eventi culturali, danze e soprattutto la visione delle sue statue giganti.

Quella che vedete sopra è la prima parte della Statua di Wisnu, ancora in costruzione, opera dell'artista indonesiano Nyoman Nuarta. Quando sarà finita sarà alta 3 volte la Statua della Libertà e verrà vista distintamente da vari punti dell'isola magica (Kuta, Sanur, Nusa Dua e Tanah Lot - magnifico posto degno di un futuro post).

Sono già state costruite anche le braccia, che si trovano momentaneamente sparse nel parco, oltre alla statua dell'uccello sacro (Garuda). Ecco le foto con le persone (io e fidanzato - quello in blu con la maglia da Superman) per farvi rendere conto delle dimensioni:






Che dire? Vi prego andate a Bali per viverne l'anima.. è un viaggio davvero speciale...

Arrivederci al post Bali numero 3 :-))))

giovedì 16 febbraio 2012

Alla sera


Perchè oggi sono così felice che sia sera, perchè mancano quelle sere dopo la scuola che stavi a casa e ti sembravano così lunghe perchè non potevi uscire e dovevi anche studiare.

Ed invece oggi mi sembrano così corte ed arriva subito qualcosa d'altro da fare, altri impegni per dopo e per domani. Qualche film che non riesci a vedere e qualche libro che si allunga per il tempo che manca e ti addormenti prima. UFFA è sufficiente?

E questa sera ho chiesto le parole a qualcuno che la descrive molto meglio di me, decisamente ;-)

Buona lettura e buona serata



ALLA SERA  (Ugo Foscolo)

Forse perché dalla fatal quiete         
Tu sei l’imago a me si cara viene,            
o Sera. E quando ti corteggiano liete
le nubi estive e i zeffiri sereni

e quando dal nevoso aere inquÏete
tenebre e lunghe all’universo meni,
sempre scendi invocata e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai coi miei pensieri su l’orme
Che vanno al nulla eterno, e intanto fugge,
questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la  tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.


                                                                          

mercoledì 15 febbraio 2012

Curiosità dal mondo - Cat cafè giapponesi

Purtroppo non sono mai stata in Giappone, ma so che è un paese ricco di tecnologia e stranezze (e lunga vita a Hello Kitty :-)))) però questa notizia mi ha davvero colpito: sono stati aperti a Tokyo alcuni Cat Cafè.

Si tratta di locali nei quali puoi normalmente entrare a bere e mangiare qualcosa, ma vengono messi a disposizione dei clienti alcuni gatti docili e sonnecchianti, che si possono liberamente accarezzare mentre si chiacchiera e ci si rilassa. Una vera e propria cura anti-stress e la nuova frontiera della pet teraphy.

In effetti, parlare o bere un bicchiere di vino mentre si accarezza un gatto che fa le fusa è una delle immagini più tranquille che possano venire in mente o no?

Questo "servizio" nasce dalla vita moderna che non solo è stressante e frenetica, ma obbliga sempre più a vivere in piccoli spazi metropolitani nei quali non è possibile tenere un proprio animale domestico. Qualche foto dalla rete, ma voi cosa ne pensate?

baci






martedì 14 febbraio 2012

San Valentino - update


Auguri ancora a tutti, spero che stiate passando dolcissime ore con i vostri amori, ma non necessariamente mariti-mogli-fidanzati, ma anche gli amici - quelli veri e fraterni - perchè l'amiciza è di certo una faccia dell'amore.

Domenica mi è capitato di rileggere il diario dei miei quindici anni (quasi venti anni fa argh!) e sono rimasta impressionata nel leggere i nomi che lo popolano: i miei amici, quelli veri, sono rimasti gli stessi mentre molti altri - amici e amori che mi sembravano così forti all'epoca - si sono persi nelle pieghe del tempo e di alcuni non ho più notizie.

E quindi auguri al mio amore, al mio topo, ma anche ai miei più cari amici, a voi pochissimi che ci sarete sempre nei vari casini o gioie della vita o almeno io ci vorrò essere per voi!

Baci a tutti gli amori del mondo

San Valentino chi?

Domani è il 14 febbraio ed è San Valentino. Non entro nel merito della festa, del consumismo e del bacio-perugina-day, ma mi chiedevo perchè proprio San Valentino sia la festa degli innamorati. E poi a me piace il pensiero di avere un giorno dedicato all'amore e ritengo che anche al più cuore di pietra tra noi farà piacere ricevere un pensiero, una poesia o anche solo un biglietto, vero simbolo della festa. Perchè essere pensati fa bene.


Voi cosa farete? Io sono lontano da casa per lavoro, ma non importa, la cena romantica la sera del 14 in sè e per sè non mi interessa, ma sarò felice di mandare e ricevere baci e auguri da lontano. Ed un abbraccio al più presto.






San Valentino chi e perchè?
 (fonte dalla rete)


San Valentino detto anche san Valentino da Terni o san Valentino da Interamna (Interamna Nahars, ca. 176 – Roma, 273) fu un vescovo e un martire cristiano. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica, da quella ortodossa e successivamente dalla Chiesa anglicana, è considerato patrono degli innamorati. Fu convertito al cristianesimo ed ordinato vescovo da san Feliciano di Foligno nel 197. Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani.

Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa ed a rinunciare alla propria fede, rifiutò di farlo tentando anzi di convertire l'imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo ad una nobile famiglia.

Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani ed i vertici della Chiesa di Roma e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Questo terzo arresto gli fu fatale: morì decapitato nel 273 per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano. È commemorato nel martirologio romano il 14 febbraio, giorno in cui veniva celebrata l'antica festa di Santa Febronia.








Un'altra narra come un giorno il vescovo, passeggiando, vide due giovani che stavano litigando ed andò loro incontro porgendo una rosa e invitandoli a tenerla unita nelle loro mani: i giovani si allontanarono riconciliati. Un'altra versione di questa storia narra che il santo sia riuscito ad ispirare amore ai due giovani facendo volare intorno a loro numerose coppie di piccioni che si scambiavano dolci effusioni di affetto; da questo episodio si crede possa derivare anche la diffusione dell'espressione piccioncini.

Secondo un altro racconto, Valentino, già vescovo di Terni, unì in matrimonio la giovane cristiana Serapia, gravemente malata, e il centurione romano Sabino; l'unione era ostacolata dai genitori di lei ma, chiamato dal centurione al capezzale della giovane morente, Valentino battezzò dapprima il giovane soldato e quindi lo unì in matrimonio alla sua amata, prima che entrambi cadessero in un sonno profondo.

La festa di San Valentino fu istituita un paio di secoli dopo la morte di Valentino, nel 496, quando papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità (i Lupercalia dedicati al dio Luperco) una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di san Valentino.
 




Tale festa ricorre annualmente il 14 febbraio ed oggi è conosciuta e festeggiata in tutto il mondo.

Molte tradizioni legate al santo sono riscontrabili nei paesi in cui egli è venerato come patrono. La figura di Valentino come santo patrono degli innamorati viene tuttavia messa in discussione da taluni che la riconducono a quella di un altro sacerdote romano, anch'egli decapitato pressappoco negli stessi anni.

La città di Terni invoca san Valentino come principale patrono. San Valentino è anche patrono del paese di Sadali dove viene ricordato non a febbraio, ma ad ottobre e la festa sarda dura tre giorni. A Quero si festeggia il santo benedicendo le arance e lanciandole da un pendio annesso all'Oratorio di San Valentino nell'omonima località.

È patrono di Vico del Gargano, dove viene festeggiato il 14 febbraio con manifestazioni religiose e attività culturali. Caratteristico l'addobbo della statua e delle vie del paese con arance e alloro. Molto partecipata è la processione con la reliquia del santo che si tiene la mattina del 14 febbraio.


venerdì 10 febbraio 2012

Curiosità dal mondo... Kopi Luwak indonesiano



Lo zibetto delle palme, detto anche Luwak, è un animaletto indonesiano in grado di produrre un vero e proprio prodotto di lusso. Quale? il Kopi (=caffè) Luwak, che è il caffè più raro e costoso del mondo per qualità, produzione limitata e sistema di produzione. Si parla di cifre di circa 800 Euro/kg e 22 Euro/tazzina. E' molto diffuso in Indonesia, ma viene prodotto anche per il mercato giapponese e americano e sta arrivando anche in Europa (si trova già da Peck a Milano ed in alcuni store di lusso a Londra).


Ma come si passa dal simpatico animaletto ad una tale prelibatezza?


Il caffè viene prodotto da alcune bacche di caffè mangiate dallo zibetto, che si nutre anche di frutta, uova, insetti, piccoli mammiferi, rettili e nidi di uccelli. Lo zibetto non riesce a digerire l'interno della bacca, ma solo l'esterno più morbido ed espelle (sì, espelle nel modo che pensate) la parte interna praticamente intera in chicci pronti per essere lavorati e produrre il caffè. La particolarità è il sapore molto meno amaro del caffè normale perchè alterato dalla fermentazione digestiva del Luwak.


La descrizione non è invitante, ma pare davvero buonissimo. Qualcuno l'ha provato?




mercoledì 8 febbraio 2012

The versatile blogger





Prima di tutto un enorme grazie a Vaty per il premio ricevuto, mi piace tantissimo il tuo blog e tu sei sempre carinissima nei commenti e nei tuoi post...

E adesso 7 notizie su di me? e via...

1) che adoro l'arte e i viaggi è evidente, ma mi piacciono anche le immersioni, il mare, la musica, i libri, lo yoga, le serie tv, le borse, la mamma, il papa', la sorella, il fidanzato, i cappelli, la pioggia, il freddo, studiare e tutti i miei carissimi e pochissimi amici con i quali sono cresciuta (il tutto in ordine sparso è ovvio);

2) leggo tantissimo e cerco di farlo in lingua originale, ma una volta in treno ho pianto dal ridere leggendo Sophie Kinsella e mi vergognavo da matti;

3) sono allergica alla polvere ed al pelo dei cani e dei gatti, ma sono assolutamente sicura che avrò un cane ed esattamente un bulldog inglese, che porterò in giro con il cappellino per dargli un'aria molto più inglese;

4) non amo i dolci, ma vado letteralmente matta per gelato, cioccolato e nutella (e vino). Sono incapace di cambiare il gusto della pizza e la prendo sempre e solo prosciutto e funghi. Come i tramezzini. Celo qualche turba lo so...

5) la mia città preferita in assoluto è New York e tutte le volte che vado mi sento a casa, ma mi vestirei sempre con lo stile di Parigi dove adoro quando piove e ci si può chiudere in un bel localino a mangiare lumache e vino rosso;

6) finalmente con fidanzato abbiamo comprato casa e non vedo l'ora di arredarla e so che sarà tutto bellissimo, anche l'angolo meditazione che minaccio di allestire in terrazza. Vivo per lavoro a Milano, ma questa casa è stata presa a Cremona dove torno spessissimo e dove vorrei che crescessero i miei futuri figli;

7) sono terrorizzata dal singhiozzo

E sono felice di passare il premio a questi blog che seguo con piacere (probabilmente alcuni l'avranno già ricevuto, ma elenco davvero i miei preferiti). Tutti voi "miei vincitori" dovreste dare 7 informazioni personali su di voi e poi girare il premio ad ulteriori 15 blog che vi piacciono.. buon lavoro!

- Otta love muffin
- Frollini a colazione
- Evolution
- The urban reporter
- riflessioni condivise... Kiitos
- turista di mestiere
- it's always sunny in squirrel hill
- volevo fare la sceneggiatrice
- Lorenzo@NYC - http://premierotti.blogspot.com/
- Federica's secret
- Fai sorridere anche il tuo fegato
- Cinema e viaggi
- Sono una donna non solo una mamma
- vox calantis in deserto
- ma io qui che ci sto a fare


giornata così...

sulla notte.. dalle parole alle immagini

Questo post stava nascendo come una riflessione sulla notte, ma il destino mi ha fatto trovare casualmente una delle immagini più meravigliose di sempre e tutte le parole sono svanite nel tremolio di una stella.




"Notte stellata - Vincent Van Gogh". Questo quadro è così bello che ti toglie il fiato, il blu della notte vibra, il cielo risplende e le luci tremano. Ho avuto il privilegio di vederlo in mostra qualche anno fa al MOMA di  New York ed è stato uno di quei momenti nei quali capisci che la tua passione ha esattamente quel senso: farti provare il brivido dell'emozione.

E prendo in prestito anche le parole di un altro artista, lette su un muro qualche tempo fa e mai dimenticate:

"if you could say it in words, there would be no reason to paint" (E. Hopper)

Goog night

lunedì 6 febbraio 2012

street art again... Keith Haring...

In questi giorni la street art non mi abbandona e non posso evitare di pensare a Keith Haring: Arte? Arte Proibita? Vandalismo Notturno? Ci sono pareri controversi, ma io penso che un tocco di leggerezza e colore in una grigia metropoli non può essere un male: muri di periferia, aree dismesse, sotterranei angusti che in una notte cambiano faccia. Il bello fa bene a tutti e nella maggior parte dei casi strappa uno sguardo e un sorriso.

E' creatività, voglia di esprimersi...I love! E non piace solo a me, questo linguaggio diretto e divertente si sta diffondendo sempre di più con progetti "ad hoc" per il recupero di alcune zone urbane (ad es. garage, sottopassaggi, muri esterni di aziende...) che diventano un'enorme tela grigia. E' l'arte che scende in strada e si arriva a parlare di "nobilitazione dei muri". Lasciando stare i monumenti e le case private, non c'è bisogno di dirlo...

"Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. Vive nella magia." (Keith Haring)

E ancora...

"Un muro è fatto per essere disegnato, un sabato sera per far baldoria e la vita è fatta per essere celebrata" (K.H.)

E poi.....

"Mi è sempre più chiaro che l'arte non è un'attività elitaria riservata all'apprezzamento di pochi.
L'arte è per tutti e questo è il fine a cui voglio lavorare." (K.H.)










Keith Haring - biografia (fonte biografieonline.it)


Keith Haring
Keith Haring, uno dei capi della corrente neo-pop, è stato tra gli artisti più rappresentativi della sua generazione. Figlio di Joan e Allen Haring e maggiore di quattro fratelli, nasce il 4 maggio 1958 a Kutztown, in Pennsylvania. Rivela il suo talento artistico già molto giovane e, dopo aver regolarmente frequentato le scuole superiori, entra alla Ivy School of Professional Art di Pittsburgh.

Nel 1976, sull'onda della nuova contestazione giovanile e della cultura hippie, gira gli Stati Uniti in autostop, facendo tappa nelle varie città del paese allo scopo di osservare più da vicino i lavori degli artisti della scena americana, quelli così spesso visti solo sulle pagine patinate delle riviste specializzate. Tornato a Pittsburgh lo stesso anno, entra all'Università e tiene la sua prima importante esposizione al Pittsburgh Arts and Crafts Center.

Figlio della cultura di strada, parto felice della cosiddetta street art newyorkese, prima della sua consacrazione all'interno del mondo "ufficiale" dell'arte è stato inizialmente un emarginato. Nel 1978 entra alla School of Visual Arts di New York, diventando noto nei primi anni '80 con i murales realizzati nelle metropolitane e, più tardi, con i lavori esposti qua e là, fra Club di vario genere e "vernissage" più o meno improvvisati.

Le novità proposte dall'artista americano, ad ogni modo, sono esplosive e non mancano di attirare l'attenzione degli intenditori più smaliziati. Keith Haring, sulla falsariga del suo modello inconscio e ormai "alto" Andy Warhol, trasmette e inventa un nuovo linguaggio urbano, costituito da sagome quasi infantili o primitive, caratterizzate da un continuo segno nero che si rifà palesemente al fumetto.

La sua prima vera mostra personale si tiene a Shafrazi nel 1982; gli anni successivi sono densi di successi con mostre in tutto il mondo. Nell'aprile del 1986 Keith Haring apre il Pop Shop, a New York. Ormai è un artista affermato, acclamato in tutto il mondo e ricoperto di allori, che tradotti nel linguaggio contemporaneo significano soldi. Bizzoso e trasgressivo, per l'artista ciò significa libertà di gestione personale che nel suo caso si traduce in una vita sempre più sregolata, soprattutto dal punto di vista sessuale.

Nel 1988 gli viene diagnosticato l'Aids. Con un colpo a sorpresa annuncia lui stesso la sua triste condizione in un'intervista a "Rolling Stone", incrementando così la sua già grande popolarità. Stando a quanto l'artista stesso dichiarò in alcune successive interviste, la rivelazione di essere affetto dall'Aids non fu affatto una sorpresa, nella consapevolezza di aver varcato molti limiti e di aver sfruttato appieno quel clima di libertà e di promiscuità che poteva offrire la New York dell'epoca.

Prima della sua morte fonda la Keith Haring Foundation, che si propone tuttoggi di continuare la sua opera di supporto alle organizzazioni a favore dei bambini e della lotta all'AIDS.

Sul piano del valore artistico, l'opera di Haring non ha mai conosciuto flessioni, alimentando anzi vasto giro di affari, in piena adesione con lo spirito moderno, che significa per molti versi spirito disincantato e per questo "commerciale"; affari che si avvalgono dello stile peculiare di Haring e che ne sposano l'intima connessione con la comunicazione contemporanea, ormai per l'appunto inseparabile dalla comunicazione commerciale.

Gli introiti derivati dal filone aurifero Haring sono basati non solo sulla mera produzione "artistica" del genio americano ma si poggiano anche su gadget, magliette e quant'altro (in alcune foto si vede lo stesso Haring indossare in maniera divertita alcune magliette con riproduzioni di suoi graffiti).

Il successo internazionale delle sue opere ha comunque contribuito alla proliferazione delle forme d'arte negli spazi pubblici, diffondendo una più vasta sensibilità artistica. Immediate, semplici e dirette, le sue composizioni attirano facilmente l'attenzione di chi guarda e si possono leggere a più livelli, che possono andare da un piano più superficiale e divertito, alla scoperta di un umorismo graffiante e allucinato.

Keith Haring è morto il 16 febbraio 1990, all'età di 32 anni.

giovedì 2 febbraio 2012

Art at my feet...

Io credo che l'arte non sia altro che un insieme di tecniche espressive per comunicare un messaggio, ma soprattutto capaci di emozionare. Per me è arte al 100% anche quella di strada, la "street art", che nasce in modo molto libero senza committenti, senza tela, senza laboratorio. Esempio? i dipinti 3D che stanno impazzando in rete grazie all'inventiva di alcuni giovani artisti, ad es. Joe Hill, appena entrato nel guinness dei primati per aver decorato la superficie più estesa al mondo (1160 mq) a Canary Wharf - London. Guardate che meraviglia:


Questa è l'opera che è entrata nel guinness, ma cercando qualcosa in più su questo artista in rete e nei vari blog, mi si è aperto un mondo prima sconosciuto, ma già parecchio frequentato e se non emozionano queste opere... ammetto anche un po' di vertigine.. brrr

L'interazione tra uomini ed oggetti in bilico su una dimensione fantastica e parallela è l'elemento nuovo e così particolare di questa forma di comunicazione. Alcuni di questi meravigliosi dipinti prospettici sono stati commissionati anche come speciali opere da interni da aziende come Google, BBC, Save the Children. Ma eccoli.....







oggi.....



Oggi è della serie "influenza-non-mi avrai".. gli occhi bruciano, stanno semi-chiusi e il naso cola costante.

Al pc sono come sotto, ma no-non-no non mi posso ammalare, non è previsto, non è concesso soprattutto in vista degli impegni del fine settimana. Ieri mi sono fatta anche i miei 2 km di corsa e bagno turco, ma l'effetto benessere è già sparito. UFFFF.....

anzi, RONF!




mercoledì 1 febbraio 2012

una segnalazione, una frase ed un mega-progetto

Ciao a tutti,
la giornata è caduta lenta come la neve che ci circonda, fredda come il ghiaccio ed ha portato con sè una voglia di caldo, sorrisi e cose belle.

Per questo, ho pensato di segnalarvi prima di tutto una bella iniziativa a Milano nei prossimi giorni: si tratta di "Affordable Art Fair" e si svolgerà dal 2 al 5 febbraio presso lo Superstudio Più di via Tortona, Milano. La zona già riecheggia arte, design, creatività ed in effetti si tratta di un evento di arte contemporanea (77 gallerie internazionali), ma dai prezzi abbordabili. Infatti, i prezzi delle opere oscilleranno dai 100 ai 5000 euro. Mi sembra una grande occasione per puntare sull'arte, magari giovane ed emergente e trovare un pezzo unico per la propria casa o solo perchè... ci piace! (www.affordableartfair.it)

Poi, una frase, una del giorno per resettare il cervello e gli occhi, voilà





Ed infine, i love Egypt.

Lo amo da sempre, da un viaggio mitico sul Nilo di tantissimi anni fa e l'amore non si è mai spento. Poi, amo l'acqua (i fondali, i pesci, la luce che si affievolisce come i rumori) ed adoro l'archeologia. Parliamo di Alessandria d'Egitto: attualmente, si possono visitare in immersione (circa 7 metri) i massi del faro sui fondali vicino a forte Qaltbey, il palazzo di Cleopatra a bassa profondità ed alcuni vascelli mercantili romani vicino alla riva (500 mt). Naturalmente, questo è nella mia to-do-list da quando la nostra guida sub me ne ha parlato in Egittto due anni fa.

Quello che voglio fare esattamente è questo:





Però, il progetto futuro è molto più ambizioso e molto costoso (si parla di 140 milioni di dollari).  Pare infatti che l’Unesco stia sviluppando un progetto, insieme al Governo egiziano, per la realizzazione di un nuovo museo costruito in parte sopra e in parte sotto la superficie dell’acqua, il primo nel suo genere, al fine di far conoscere e rendere fruibile l’immenso patrimonio archeologico sommerso della Baia di Alessandria.




Risalgono al 1911 i primi ritrovamenti sottomarini nella Baia, il che sta a significare che già da lungo tempo sono in corso processi di tutela dei siti archeologici, anche perché Alessandria è uno dei porti più antichi del mondo e l’intera zona conserva resti di primaria importanza, come quelli dell’Antico Faro, del Palazzo di Cleopatra e si dice che ci possa essere an.che traccia della tomba di Alessandro Magno. Ho cercato altra documentazione su Internet, ma non si trova moltissimo. Immagino che il momento difficile di questo paese meraviglioso abbia influito, ma speriamo che iniziative come questa prendano lo spazio che si meritano.

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