I pois rappresentano l’infinito, la dissolvenza, l’eternità, la scomparsa ed arrivano fino alla distruzione dell’artista ricoperta da pois come da una forza distruttiva.
“Si sparpagliano un po’ ovunque e riescono a fare germogliare l’amore in ogni angolo dell’universo».
Ma il suo apice artistico sono le installazioni: per la perfezione cromatica, la meticolosità di realizzazione, le geometrie bizzarre, l’equilibrio delle forme e le sensazioni che regalano.
All’inizio degli anni Settanta, continuando a soffrire a causa dell’esaurimento nervoso, Kusama ritornò in Giappone, dove cominciò a scrivere romanzi, racconti e poesie surreali tra cui The Hustler’s Grotto of Christopher Street (1983) e Violet Obsession (1998). Nel 1977 si auto ricoverò in un ospedale psichiatrico e cominciò a rivisitare temi di cui si era occupata precedentemente nella sua arte, come i dipinti Infinity Net e le sculture Accumulation.
Nel 1993 produce per la Biennale di Venezia un’abbagliante sala degli specchi piena di sculture a forma di zucca, come un orto artificiale presieduto dall’artista stessa, vestita da strega. Da allora Kusama ha eseguito diverse importanti sculture da esterno su commissione, perlopiù nella forma di enormi piante e fiori dai colori vivaci, per istituzioni pubbliche e private, tra cui il Fukuoka Prefectural Museum of Art di Fukuoka, il Benesse Art Site di Naoshima e il Matsumoto City Museum of Art di Matsumoto, in Giappone; l’Eurolille di Lille, in Francia; e il Beverly Hills City Council di Beverly Hills, in California.
passing winter 2005 |
Aftermath of obliteration of eternity |
Oggi Kusama compone i dipinti Infinity Net come campi pieni di elementi uniformemente distribuiti, siano austere monocromie o vibranti contrasti a tinte psichedeliche, come lo spettacolare dipinto a cinque pannelli I Want to Live Forever (2008). I suoi ultimi dipinti figurativi, come Cosmic Space (2008) dove occhi, amebe e altre forme biomorfe indeterminate abbondano, riflettono un’ossessione per la mortalità, oltre che per l’illuminismo, la solitudine, il vuoto, e i misteri dell’universo fisico e metafisico.
Le opere di Kusama sono attualmente esposte nelle collezioni permanenti dei più importanti musei del mondo, tra cui il Museum of Modern Art, New York; il Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles; il Walker Art Center, Minneapolis; la Tate Modern, Londra; lo Stedelijk Museum, Amsterdam; il Centre Pompidou, Parigi; e il National Museum of Modern Art, Tokyo.
La sua prossima retrospettiva sarà al Whitney museum di New York dal 12 luglio al 30 settembre ed ospiterà il lancio della collezione “Louis Vuitton - Yayoi Kusama”, firmata dall’artista per la storica maison parigina.
“È il continuum di un percorso che ho iniziato quando sono approdato qui, la concezione dell’arte come forma di collaborazione e confronto tra vari artisti».
Marc Jacobs
Marc Jacobs
to be continued...
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grazie per il tuo intervento, è prezioso per me!