Di ritorno da Firenze, il treno corre sugli appennini e c'è neve. Neve ovunque che crea una luce quasi irreale. Il cielo è ancora bianco e sembra di sentire il silenzio. Non esisterebbe giorno migliore per una tazza di the (provato stamattina uno all'arancia e cannella... buonissimo), camino acceso, piumino e qualche buona lettura, quelle ti gratificano lo spirito e ti lasciano un sorriso. Sono fuori casa da ieri e riflettevo sul fatto che in hotel non ho nemmeno acceso la televisione. Non ne sento l'esigenza, soprattutto in camera da letto perchè ho sempre preferito la lettura, dove trovi le parole e le immagini ce le metti tu, di fantasia.
Ed ho anche ripensato al post dell'altro giorno con l'accenno della poesia di Neruda. Penso sia stato limitativo. La riporto tutta, si tratta di "Ode alla Vita" ed è un pensiero speciale che merita di essere letto. Buona lettura.
CHI MUORE (Ode alla vita)
di Pablo Neruda
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Hai fatto bene a riportarla perchè è bellissima!
RispondiEliminaSi sente tanta tenerezza e nostalgia nelle tue parole cara Francesca.
Mi piace come scrivi.
:-)
Ti auguro buona giornata, Vaty
grazie, sei carinissima! a presto e un abbraccio
EliminaPorto questa poesia sempre con me ormai da due anni, dentro una delle tasche del mio portafogli. Una piccola fotocopia con un grande insegnamento. Immenso Neruda.
RispondiEliminaBacioni!
Penso che ti copierò: rileggerla ogni tanto fa bene! Un bacio a te
Eliminasì, è bellissima!
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