"Il termine di POP art è stato proposto nel 1955 da due studiosi inglesi, Fielder e Banham, riferendosi a quell'amplissimo repertorio d'immaginazione popolare costituito dai rotocalchi, dai fumetti, dalla televisione e dal cinema stesso, dalla musica leggera e dai prodotti industriali di consumo, cioè da quel reportorio immaginativo che serve le attuali comunicazioni di massa". cit. "La pop art" testo di Enrico Crispolti, Fratelli Fabbri editori 1966.
Ho questo libretto sulla pop art da moltissimo tempo e la sua nota più interessante è lo spirito così contemporaneo all'arte che descrive. Nel momento nel quale è stato scritto, infatti, si parlava ovunque ormai dell'arrivo di questa arte popolare (popolar art - pop art appunto). Il libro si apre con un'introduzione sui cartelloni pubblicitari per le strade di New York, esempio tangibile di una nuova forma di comunicazione così visiva.
Un piccolo giro, ma veramente piccolo rispetto a quanto meriterebbe, nella pop art più immediata e conosciuta, ma con la promessa di riportare qui anche qualche nome e qualche quadro tra i "non - famosi".
Per adesso Lichtenstein e Warhol. Una piccola nota: entrambi sono stati in mostra alla Triennale di Milano nel passato.. e noi li aspettiamo di nuovo...
enjoy
C'è QUALCOSA DEL GENERE IN CAMERA MIA E MOOOLTO
RispondiEliminaBEN FATTO (non da me)
che meraviglia! ma rappresenta te? adoro i ritratti POP...
Eliminaquanto adoro la pop art!
RispondiEliminaanche io! la trovo così immediata e speciale...
EliminaSecondo me non c'è niente che non sia pop, dall'arte a tutto il resto. Anzi il pop è sempre esistito.
RispondiEliminaCiao Cosimo e benvenuto! Per quanto riguarda l'arte c'è una differenza ed una rottura nella storia dell'arte tra il POP e quanto visto prima. Mi rendo conto che sto generalizzando troppo, ma è per riassumere. Certo è che una corrente POP c'è e ci sarà sempre intendendola proprio come espressione popolare. Molto interessante comunque il tuo punto di vista!
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